Gabriele Albergo classe1981 nato in provincia di Lecce.
Figlio d’arte, frequenta lo studio fotografico del padre fin dall’infanzia, ma inizia a scattare superati i 30 anni e viene in pochissimo tempo assorbito dal mezzo. La sua tendenza all’osservazione e a perdersi nel circostante, lo porta ad avere un approccio ironico e dissacrante nei confronti del proprio territorio che lo ospita da sempre. Ispirato dal cinema statunitense: da Lynch ai fratelli Coen, passando per il neorealismo italiano e da fotografi come Martin Paar o l’italiano Luigi Ghirri. “Salento death valley” (a black diary of the most beloved italian peninsula) raccolta in continuo divenire, incentrata proprio su usi, costumi e cultura di massa della penisola. Affascinato dall’errore che sovverte, dai perenni squilibri tipici del territorio va a creare delle vere e proprie, come le definisce lui “Anti postcards” per raccontare tutto ciò che in qualche modo esiste ma è lontano dai riflettori che mai come adesso sono puntati sul salento.